Riflessioni
La musica è il linguaggio dell’anima.
L’anima non ha altri linguaggi che la musica.
La musica è tra le note.
Pandit Pran Nath
(Da un colloquio tra Akshan e Pandit Pran Nath, Delhi, India, Febbraio 1996)
L’uomo non ascolta solo con le orecchie,
ma con ogni poro del suo corpo.
Il suono permea l’intero essere,
influisce sul sistema nervoso e sul ritmo cardiaco.
Il suono ha un effetto su ogni atomo del corpo,
in quanto ogni atomo risuona.
Il corpo umano è un risonatore vivente del suono.
Hazrat Inayat Khan
Le frequenze dei suoni causano delle risposte nel nostro organismo.
E dentro di noi c’è uno scorrere pulsante di frequenze e strutture,
le quali, raggiungono l’ambiente circostante.
Aprirsi a questa consapevolezza è un’esperienza chiarificante
che ci dà un cenno sulla natura dell’esistenza.
Terry Riley
Essere ‘accordati’, mettere la totalità di noi stessi in ogni nota,
vivere ogni momento in musica come un collegamento divino, un’esperienza estatica:
queste sono le cose importanti per me.
Terry Riley
Amare ogni suono!
Questa consapevolezza apre un mondo tutto nuovo.
Come realizzare questa visione?
Probabilmente è un segreto, ed esige un immenso lavoro.
Ma colui che ci riesce potrà discernere la verità delle cose.
Arvo Pärt
Per me la musica
non si origina mai in me,
in me stesso, nel mio corpo, nella mia persona,
ma viene da qualcos’altro.
C’è qualcosa di più forte di me,
e questo diventa la musica che faccio.
Credo che ci sia un modo per accordarsi
a quella che chiamo la Mente Universale.
Come ho detto prima, niente si realizza originariamente in noi,
attraverso il nostro corpo/mente (io),
ma come parte della Mente Universale, disponibile in noi
se siamo abbastanza quieti per esserne consapevoli.
Terry Riley
Il fine ultimo assegnato alla musica dalla tradizione indiana
è quello di agire sulla mente
per acquietarla e renderla sensibile agli influssi divini.
Gita Sarabhai
Credo che la musica sia modale e ciclica,
proprio come l'Universo.
In musica possiamo rispecchiare
tutte le cose
che avvengono in natura.
Terry Riley
Se realmente ci interessa conoscere i suoni,
mi sembra che dovremmo permettere ai suoni di essere suoni
invece di costringerli a fare cose
strettamente pertinenti all'esistenza umana
La Monte Young
Il punto più alto nella musica per me
è quello di raggiungere un luogo
dove non ci sono più desideri, né bisogni,
né il voler fare qualcosa di diverso,
ma semplicemente essere,
al punto più alto.
Allora raggiungi un posto che è realmente silenzioso,
il posto migliore dove si sia mai stati e tuttavia non c’è niente lì.
Per me questa è la musica.
È un’arte spirituale.
È una forma per quel luogo.
La più alta vibrazione è a quel punto in cui ci porta
ad un reale comprensione di qualcosa nella nostra natura
di cui siamo raramente consapevoli.
È uno stato spirituale di Unità.
Questo è per me il motivo per cui fare musica.
Terry Riley
Non è più un'utopia credere che il rapporto esistente
fra l'altezza dei suoni, gli intervalli, la struttura dei suoni,
il ritmo ed il cosmo da una parte, e l'uomo dall'altra,
possano venire strutturalmente
determinati entro i prossimi dieci-venti anni.
Noi cerchiamo l'unità materiale e immateriale
del suono e del microcosmo umano,
la struttura di base, armonica e sonora,
che reca in sé la forza della trasformazione.
Così noi stessi sperimentiamo la musica come una testimonianza e
questo messaggio lo trasmettiamo agli altri.
Florian Fricke
L'India già da molti secoli,
possiede un enorme patrimonio di analogie
fra musica e natura, musica e corpo umano, musica e sistema planetario.
L'India possiede, ad esempio,
la chiave del mistero della penetrazione della musica nel corpo.
Se noi dovessimo riuscire, oltre che conoscere,
anche a vivere intimamente le nuove aperture musicali che ci proponiamo di scoprire,
e sulle quali, invece, il mondo orientale possiede un'enorme cultura per noi inarrivabile,
allora noi saremmo di nuovo in grado di servirci della musica
come di un potente mezzo terapeutico.
Florian Fricke
Non c'è bisogno di essere incartapecoriti studiosi di Storia della Musica
per notare come le più antiche tradizioni sonore, nell'area cristiana come in quella buddhista,
siano sempre state consacrate ad esecuzioni salmodiate, ripetitive,
costruite su brevi semplici note e colorate dalle mille sfumature tonali,
possibili anche nella più lineare successione armonica.
In questi elementari svolgimenti musicali i protagonisti
potevano trovare il bandolo di una meditazione - cioè di una penetrazione istintuale -
sulla consistenza del singolo suono, sui suoi rapporti di lunghezza e di durata con l'ambiente circostante.
A questo punto, nella vita di tutti i giorni,
diventava impossibile non cogliere in tutta la la sua pienezza
la natura acustica delle mille manifestazioni dell'esistenza.
Terry Riley